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1) Dizion. 5° Ed. .
LATTE.
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LATTE.
Definiz: Sost. masc. Liquore bianco, dolcigno, e sostanzioso, che si forma nelle poppe della donna, ed in quelle della femmina de' mammiferi, per il nutrimento primo dei loro parti.
Dal lat. lac lactis. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: Il latte si dà a' fanciulli, perchè non hanno forte stomaco.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 455: Sono altre vacche, le quali son piccole, che solamente si ritengono per latte e per cacio, ed imperò quindici dì dopo 'l parto si deono uccidere i vitelli e deputare al macello.... Ma il loro latte e cacio assai si confà all'uso dell'uomo.
Esempio: Dant. Parad. 5: Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre.
Esempio: EDant. Parad. 23: E come fantolin, che ver la mamma Tende le braccia poi che il latte prese.
Esempio: Bocc. Laber. 191: Quanti (parti) ancora, prima che essi il maternale latte abbiano preso, se n'uccidono!
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 395: E il latte un liquore bianco generato nelle fetnine de gli animali.
Esempio: Tass. Gerus. 7,18: Dall'irsute mamme il latte preme, E 'n giro accolto poi lo stringe insieme.
Esempio: Red. Lett. 1, 35: La quantità del latte.... può esser variata ancora dalla qualità di esso latte.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 124: E il latte sangue bianco già perfezionato, passato ed appropriato per i meandri tutti della circolazione, e preparato dalla mano stessa della natura.... per la cara, per la nutrizione, e pei rinfianco degli animali deboli, teneri ed infermi.
Esempio: Fosc. Poes. C. 72: Fu quindi Religïone di libar col latte Cinto di bianche rose.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 1, 521: Ho detto che il latte si fa più o meno acquoso a seconda dell'alimento; debbo ora trattenervi sulla composizione di questo liquido interessante. Destinato esclusivamente.... alla nutrizione dei giovani animali, è per essi l'alimento normale della più facile e più pronta assimilazione. Contiene tutti i principj organici e tutte le sostanze minerali che debbono comporre il corpo dell'animale, al quale è destinato, e quindi consta di un principio particolare detto caseina, o base del formaggio, di uno zucchero particolare detto zucchero di latte, di materie grasse che formano il butirro, di diversi sali, fra i quali i fosfati, destinati specialmente alla formazione delle ossa, il tutto sciolto in acqua unitamente ad altre materie che qui non preme di enumerare.
Definiz: § I. E per Latte rappreso, coagulato, in qualsiasi maniera o forma, ad uso di cibo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 15: Tagliava il brando.... Come un tenero latte il duro acciaio.
Esempio: Bern. Orl. 32, 60: A quella spada tristo è chi s'abbatte, Gli uomini e l'arme taglia com'un latte.
Esempio: Cant. Carn. 2, 545: Fiorenza vitelle più non ha; Bench'abbiano ogni dì, senza fallire, Le vacche a partorire, E faccian tanti burri e tanti latti, Che tutti ne van matti.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 451: I colombi imbeccano i pippioni col cibo digerito, e venuto latte, e per così dire chilificato.
Definiz: § III. Pure per similit., detto di cosa bianca come latte; e specialmente di carni. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 14: Bianca neve è il bel collo, e 'l petto latte.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 138: Labbra di latte, bocca ampia celeste (qui per ischerzo).
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 55: Volgi gli occhi al vermiglio e latte puro Della mia Cyntia, Apollo, se poi credi Fuor de' lacci d'amor fuggir sicuro.
Esempio: Car. Eneid. 10, 213: Sovra al collo di latte il biondo crine Avea disteso.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 106: In varie gemme Raccoglieva la chioma; e solo un velo Copriva il latte de le belle membra.
Definiz: § IV. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 11: E quanto le sue pecore (i frati di S. Francesco) rimote E vagabonde più da esso vanno, Più tornano all'ovil di latte vote.
Esempio: Cavalc. Pungil. 148: Dio, per levare i suoi figliuoli da questo latte della lode, permette molte volte molte amaritudini.
Esempio: Varch. Boez. 12: Sei tu quegli, mi disse [la filosofia], il quale, nutrito già del nostro latte, e cresciuto de i nostri cibi, eri a quella fortezza d'animo, che ne gli uomini si ricerca, pervenuto?
Esempio: Tass. Lett. 2, 91: E argomento tratto dal senso, del quale io faccio tanta stima, quanta coloro far debbono che ne le scuole peripatetiche hanno bevuto il latte de la dottrina.
Esempio: Dav. Tac. 1, 7: Tiberio Nerone maturo d'anni, sperto in guerra, ma ingenerato di quella superbia claudiesca,... aver beuto il latte di casa regnatrice.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 337: Sciocco l'uom della villa, Che disprezza una stilla Di quel degno licore, Latte del nostro core.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 93: Quel che volentieri perdona, il quale si dimostra padre non meno amorevole quando ci flagella, che quando ci dà il latte delle consolazioni.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 166: Questo latte di fallaci speranze acetirsi agramente talora nello stomaco de' potenti delusi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 290: La verità è che gli Apostoli allevarono con questo latte la Chiesa nascente.
Esempio: Alf. Trag. 4, 245: Entro mie vene un latte Scorrer mi sento di tutta dolcezza.
Esempio: Lambr. Elog. 112: Gli antichi onoravano e aggregavano alla famiglia le nutrici: il Ridolfi rinnovò l'esempio verso chi aveva dato al suo spirito il più prezioso latte della prima istruzione, con quegli studj che ec.
Definiz: § V. E assolutam., vale Latte di vacca. –
Esempio: Red. Lett. 1, 32: Dopo l'uso dell'acqua, metto in considerazione, se fosse bene venire per alcuni giorni all'uso del siero di latte depurato e chiarificato, e dopo alcuni giorni di tal siero depurato e chiarificato venire all'uso del siero pur di latte non chiarificato, ma semplicemente scolato dal latte, per far poscia passaggio all'uso del latte di asina.
Definiz: § VI. Latte, si chiama il Sugo viscoso e bianco, che esce per rottura o per incisione da alcune piante o semi, come del fico, de' papaveri, dei titimali ec., che propriamente dicesi Lattificio. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 334: Diventa (la lattuga) più convenevole a mangiare cotta che cruda, perocchè 'l suo latte, per lo calor del fuoco, scema ec.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 372: Anche n'è un'altra spezie, che si chiama volubile maggiore, e 'l suo latte rimuove i peli e uccide i pidocchi.
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Strappa le foglie dell'esula, e raccogli quel latte che ne cola.
Esempio: E Benciv. Cur. malatt. volg. appr.: Allo stesso vale il latte delle foglie del fico.
Esempio: Pallad. Agric. 197: Di questo mese (di maggio) facciamo il cascio.... col presame dell'agnello e del capretto...; ovver de' fiori agresti del cardo; o del latte del fico.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 539: Ènne similmente un'altra spezie (della condrilla).... la quale, dal molto latte che si ritrova nelle radici sue, nelle frondi e nel fusto, chiamiamo noi in Toscana lattaiuola.
Esempio: Olin. Uccell. 76: Gli si darà ogni mese una volta latte di seme di mellone mesticato con l'acqua.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 106: Quella marza che si pone in seno alla pianta e con quella s'unisce, dalla pianta riceve il latte.
Esempio: Red. Cons. 1, 297: Quel latte, uscito dall'albero, a poco a poco inacetisce.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 419: Che la balia abbia tolto loro il latte, cioè sieno senza lattificcio, la qual parola da noi è fatta, quasi latte di fico.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 384: Il titimalo caracia.... abbonda molto di latte caustico.
Definiz: § VII. Latte, chiamansi anche dai pescatori i Testicoli di certi pesci, che perciò sono detti Pesci di latte; e particolarmente dicesi delle aringhe. –
Esempio: Lorenz. Torp. 89: Moltissimi altri pesci maschi di diverse razze, per non dir tutti, anno ancor essi i testicoli;... e questi testicoli non sono altro che quei corpi, che stanno racchiusi nella cavità dell'addomine de' medesimi pesci, e che da' nostri pescatori sono chiamati il latte. Di qui ne nasce che quei pesci che ànno simili corpi, sono chiamati di latte, ma in realtà questo latte non è altro che i testicoli; i quali testicoli contengono dentro di loro una gran quantità di materia bianca, che è similissima al latte, ed è quella che essi pesci, allor che fregano con le femmine, mandano fuori del loro corpo per un forame, che è accanto al forame del podice.
Definiz: § VIII. Latte, in alcune locuzioni, e più che altro poeticam., prende il senso di Tempo in cui si allatta il bambino, ed anche Allattamento; come nelle locuzioni Al latte, Durante il latte, Fino dal latte, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 110: Ch'or foss'io spento ai latte e alla culla, Per non provar dell'amorose tempre!
Definiz: § IX. Latte e sangue, e anche Tutto sangue e tutto latte, o simili, detto di viso, carni, e simili, vale Che ha bel colore, Che è bianco e rosso. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 223: Che maraviglia era a mirare que' begli Amorini! Non eran se non latte e sangue, così grassottini, che tu avresti creduto ch'e' fussero stati Cupidini daddovero.
Esempio: Red. Lett. 3, 244: Castrate (le galline) per mano d'una figliuola d'una mia fattoressa, che con un certo visuccio suo tutto sangue e latte, non la cede all'Amarilli di Teocrito e di Virgilio.
Esempio: Magal. Nov. 390: Il grandissimo fuoco che m'hai messo nell'anima con cotesto tuo visuccio latte e sangue, ec.
Esempio: Salvin. Annot. Pier. 544: Noi dichiamo d'una persona avvistata, di bel colore: ella è latte e sangue.
Definiz: § X. Latte fresco, o de' pentolini. –
V. Fresco, § XLI.
Definiz: § XI. Latte di calce, dicesi La calce fatta sciogliere nell'acqua in modo, che questa prenda un'apparenza lattiginosa. –
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 1, 197: Basta raccogliere delle orine, segnatamente umane, e nel recipiente dove si versano aggiungere a poco a poco del latte di calce, cioè della calce caustica sospesa nell'acqua in modo che questa prenda quell'apparenza lattiginosa che le fa dare questo nome, perchè ec.
Esempio: E Ridolf. Lez. Agr. 2, 84: Prendere una discreta quantità di calcina, metterla in un recipiente qualunque, come sarebbe un tinello, empirlo d'acqua ed agitare il tutto per formar quel che si suol chiamare latte di calce dall'apparenza che prende l'acqua, intorbidandosi per la calce che ci sta in sospensione.
Definiz: § XII. Latte di gallina. –
V. Gallina. §§ VII e VIII.
Definiz: § XIII. Latte di gallina, è altresì il Nome volgare di una pianta perenne, con fiori, verdi al di fuori e nell'interno di un color bianco latteo, che si trova in grande abbondanza nei campi e luoghi erbosi; detta dai Botanici Ornitogalo, con voce greca, che vale appunto lo stesso. –
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 225: Latte di gallina, o sia ornitogalo. Si scuopre tardi, e nelle campagne asciutte e fertili vicino al territorio forlivese.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 211: Anco la radice dell'ornitogalo bianco volgare, descritto in secondo luogo dal Mattioli, volgarmente detto da noi latte di gallina, di cui sono pieni i nostri terreni, e particolarmente le viottole erbose dei poderi, produce la stessa utilità.
Definiz: § XIV. Latte di luna. Term. dei Naturalisti. Nome volgare di un'argilla bianchissima, leggiera e impalpabile, saturata di gas acido carbonico. –
Esempio: Manett. Ragion. 29: In simili circostanze sono più adattate e innocenti, ovvero utili, alcune altre torre pingui, come.... alcune specie di litomarga, la terra lemnia,... il latte di luna, la farina fossile ec.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 60: Non so severamente assicurare se questo latte di luna, o Nibilum album officitiarum, riconosca la sua origine dall'antico vulcano.
Esempio: E Targ. Viagg. appr.: Intorno poi al latte di luna, o agarico minerale, o farina fossile in generale, si possono vedere ec.
Definiz: § XV. Latte di mandorle. Liquore formato con mandorle pestate e stemperate nell'acqua, il quale ha il colore del latte. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Usi farinata d'orzo con latte di mandorle.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 276: Fassi pure col riso il latte di mandorle, pigliando di queste una parte e due di riso, e facendo mescolare e bollir insieme con zucchero l'una e l'altro cotti nell'acqua.
Definiz: § XVI. E figuratam., per Cibo eletto, Squisitezza di cibo. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 583: Al continovo non si può estare a vita iscelta o a latte di mandorle.
Definiz: § XVII. Latte di vecchia, chiamasi oggi Una specie di rosolio fine.
Definiz: § XVIII. Latte di zolfo, dicesi La parte più eletta, Il fiore, dello zolfo. –
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 129: Potrassi prendere entro un cucchiaio d'esso siero una preserella di latte di zolfo.
Definiz: § XIX. Mezzo latte, dicesi di Donna che aiuta un'altra ad allattare; ed altresì Quella sovvenzione che per carità si concede alle donne povere e impotenti ad allattare, e che equivale ad un mezzo salario da darsi ad una balia.
Definiz: § XX. Acqua di latte. –
V. Acqua.
Definiz: § XXI. Agnello di latte, Capretto di latte, Vitello , e simili, di latte, dicesi Quello che ancora prende il latte. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 460: Rappiglieremo il cacio di puro latte, con presame dell'agnello e del capretto di latte.
Esempio: Vill. M. 171: Vitella di latte valse denari trenta in XL la libbra.
Esempio: Legg. Band. C. 7, 9: Nè parimente, estendendosi la proibizione predetta a' capretti ed agnelli di latte.
Esempio: Cant. Carn. 2, 545: Il Fiorentin va 'n traccia, e s'ei s'abbatte A trovar la vitella in alcuno lato, Tenera quella vuol sempre di latte, Non qualche manza tolta dall'arato.
Esempio: Grazz. Comm. 248: Se si potesse avere un schiena di vitellina di latte, o in quello scambio un capretto grasso, non sarebbe se non bene.
Esempio: Cecch. Samar. 1, 4: Poi ci arete cappon, pollastri, tordi,... e vitellina Di latte, e della grossa, e che vaccine!
Esempio: Galil. Op. VI, 593: L'errare da un vitello di latte che abbia un mese, a un giovenco che ne abbia tre, è assai più tollerabile difetto (nello stimare) che lo scambiarlo con un grillo.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 114, 5: Al Comune di Torri lire cento, in vece di una vitella di latte.
Definiz: § XXII. Bambino di latte, vale Bambino che prende il latte dalla madre o dalla nutrice. –
Esempio: Baldell. F. Guerr. Giud. 141: Nè meno a' bambini di latte fu da costoro perdonato.
Esempio: Segner. Incred. 102: Essendo ne i bambinelli di latte, poc'anzi nati, tutte le ossa tenere e tutte le membrane tenere e molli; quella membrana e quegli ossetti che servono all'udito son per contrario ec.
Esempio: Martin. T. V. 14, 401: I fanciulli e i bambini di latte venivan meno per le piazze della città.
Esempio: E Martin. T. V. 14, 419: La lingua del bambino di latte rimase attaccata al palato di lui per la sete.
Definiz: § XXIII. Capo di latte; Massa bianca o giallastra che galleggia alla superficie del latte degli animali ruminanti, dopo che è restato alquanto tempo in riposo; Fiore di latte, Panna. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 56: Capi di latte santi, non che buoni.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 395: Fassi della grassezza del latte, che si fa il burro, quel cibo che a Roma e per tutta Italia si chiama capo di latte.
Esempio: Magal. Operett. var. 61: Quando poi (il liquore cavato dal cocco fresco) comincia a pigliare un po' più corpo, come sarebbe per esempio un capo di latte, lo pigliano sul cucchiaio.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 1, 267: Consideri altresì se fosse bene mangiar alle volte un poco di capo di latte, un poco di panna, o di burro fresco.
Definiz: § XXIV. Dente di latte, dicesi Ciascuno dei primi denti che il bambino ed anche altri animali mettono, e che poi cadono per dar luogo a denti stabili.
Definiz: § XXV. Figliuolo di latte di una donna, dicesi Colui che è stato da essa allattato. –
Esempio: Albert. Piag. Boez. 14: O figliuol mio di latte, abbandonerei io ciò, sicchè 'l carico, che per invidia del mio nome hai portato, la fatica teco comunicata, non partissi?
Definiz: § XXVI. Figliuolo da latte, trovasi per Bambino di latte. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 182: Portovvi un suo figliuolo piccolino quasi da latte.
Definiz: § XXVII. Fratello o Sorella di latte di alcuno, dicesi Chi ha avuto il latte da una medesima donna e nel medesimo allattamento. –
Esempio: Bracciol. Schern. 3, 39: Di Giove il figlio al suo fratel di latte.... Mille grazie da poi per questo ha fatte.
Esempio: E Bracciol. Schern. 18, 8: Allor, se tu sei Bacco, io son Taccone, Colui risponde, e son fratei di latte.
Esempio: Salvin. Senof. 183: Questa colonna de' miei fratelli di latte è una dedica per tutti due.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. Ind. 5, 99: Orgoglio dell'uomo che si manifesta in un bambolo lattante, che odia il fratello di latte, perchè si vede a lui eguale nell'amor della balia, ed egli vorrebbe esser solo, o amato più di lui.
Definiz: § XXVIII. Lingua di latte, poeticam. trovasi per Lingua d'un bambino di latte. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 32: Tu con lingua di latte anco snodavi Voci indistinte, e incerte orme segnavi.
Definiz: § XXIX. Messa di latte, vale Germoglio appena spuntato. –
Esempio: Domen. Plin. 549: Questa (la brina) mettendosi la primavera nelle messe giovani, tenere e di latte, riarde gli occhi che germogliano.
Definiz: § XXX. Primo latte, Secondo latte, dicesi il Primo o Secondo allattamento fatto da una stessa puerpera dopo il medesimo parto.
Definiz: § XXXI. Strada di latte o Via di latte, trovasi per Via lattea. –
Esempio: Tass. Lett. 2, 21: Nè come ne la regione del fuoco o ne la vicina ci appaiono le comete, e la strada di latte, e tante altre apparenze ora spaventose ora vaghe, ma sempre maravigliose: ec.
Esempio: Bracciol. Schern. 1, 13: Paiono (gli occhi di Marte) appunto in torbida tempesta Due gran fanali di due galeoni; E per l'incendio lor, che 'l cielo scotta, La via di latte diventò ricotta.
Definiz: § XXXII. Apprendere qualche cosa col latte, Imparare qualche cosa col latte, e figuratam. Succhiare, qualche cosa col latte, dicesi per Apprenderla sino dall'infanzia, dalla tenera età. –
Esempio: Dant. E. Scienz. matem. 39: Non senza ragione da gli antichi si faceva con il latte apprendere le matematiche a i puttini.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 44: Quella fè seguirò che vera or parme, Che tu col latte già della nutrice Sugger mi festi, e che vuoi dubbia or farme.
Definiz: § XXXIII. Avere il latte in bocca, o alla bocca, o sulle labbra, Aver la bocca piena di latte, Non aver ancora rasciutto il latte sui denti, e simili; modi proverbiali che valgono figuratam., Esser molto giovane e quindi, inesperto, ignorante, e simili. –
Esempio: Machiav. Comm. 80: Tu hai la bocca piena di latte, e ti pare a te una favola avere a sgominare tutta la casa.
Esempio: Gell. Err. 4, 3: E se tu riprendessi loro, tu aresti il latte in bocca, o tu saresti un cervellino, o un presso ch'io non dissi.
Definiz: § XXXIV. Cansare il latte. –
V. Cansare, § VIII.
Definiz: § XXXV. Dare il latte ad alcuno, vale Allattarlo; e usasi anche assolutam. nella maniera Dar latte. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 281: Tu nel mar magno stavi, Quando il latte gli davi.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 21: E poichè la regina ebbe fatto venire più balie egizie per darli lo latte, e a tutte quante volgeva la faccia, allora disse la suora; ec.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 193: Quando santa Lisabetta gli dava il latte sempre gli diceva: nel nome di Dio.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 39: La dea, lassa per la lunga fatica, rasciutta per lo caldo del sole, avea raccolta sete, e gli disiderosi figliuoli aveano rasciutte le poppe che davano loro il latte.
Esempio: Lett. fam. 47: Non fare dare el latte a' fanciulli nostri di qui a mezzo maggio.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 314: Nel capitolo della balia, quando vieta a chi dà latte star presso al marito.
Definiz: § XXXVI. In locuz. figur. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 47: La superbia del cuore a lei fu la madre; l'ignoranza della sua mente le diede il latte.
Definiz: § XXXVII. Essere in latte, ed anche Esser tenero di latte, dicesi del grano, o simili biade, quando il granello seminato s'approssima alla germinazione, nel qual tempo la sua fecola, attraendo l'umido della terra, si converte in una pasta bianca, da cui si spreme un sugo simile al latte; ed altresì, quando la spiga non è ben matura, e contiene in sè un sugo simile al latte. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 118: Le quali acque, se nel tempo che 'l grano è in latte e incomincia a germinare, vi rimangono, spengono il seme.
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 126: Assegnarono (i Romani) Proserpina alli frumenti che germogliano...; quando fiorisce il grano la dea Flora, quando è in latte, la dea Latturno.
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 110: Usano ancora mangiarlo (il grano) nella sua pannocchia, quando è fresco e tenero di latte, messo a bollire nell'acqua, ovvero arrostito sotto la brace.
Esempio: Magal. Lett. scient. 4: Il grano e le biade, quando sono in latte, dove la temperata acqua le annega, e bagnandosi di soverchio umore, la farina de' semi si dilava e perisce; ec.
Esempio: Trinc. Agric. 374: Non si seghi mai il grano, nè altra roba, prima che non sia compiutamente fatta: perchè segandosi prima, quando è in latte,... resta sempre meno pesante, vizzo, grinzoso ed imperfetto, ec.
Esempio: Targ. Alimurg. 237: Quando il grano è in latte, come dicono i contadini, cioè appena che ha allegato, esse vescichette compariscono globose.
Definiz: § XXXVIII. In locuz. figur., e figuratam., per Essere inesperto, non addottrinato. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 542: Teneri, e in latte furo Vostr'ingegni fin qui; nè ancor l'incolta Vergine terra della niente il duro Vomer sentío di verità maestra.
Definiz: § XXXIX. Essere alcuno tutto latte e miele, vale Mostrarsi affabile, benevolo, ottimamente disposto verso chicchessia o checchessia.
Definiz: § XL. Far venire il latte alle ginocchia; modo proverbiale e basso, che vale Annoiare alcuno con tenerezze svenevoli, facezie insulse, e simili sciocchezze.
Definiz: § XLI. Levar dal latte, riferito a bambino, vale Divezzarlo, Spopparlo; comunemente Levargli il latte. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 247: La madre che vuole levare dal latte il fanciullo, sì ci pone l'assenzio.
Esempio: EFr. Giord. Pred. 2, 70: Fa come la madre al fanciullo quando il vuole levare dal latte.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 188: E poichè l'ebbe partorito, e levato dal latte, un figliuolo ch'ella fece, puoseselo in collo.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 314: Partorì un figliuolo maschio, e poichè fu levato dal latte, la madre di questa giovane lo recò a frate Marino.
Definiz: § XLII. Mandare addietro il latte, dicesi quando la donna, che non vuole o non può allattare, cerca, per mezzo di farmachi, fare in guisa che non le venga più il latte.
Definiz: § XLIII. Nuotare in un mar di latte, vale figuratam., Essere in grande contentezza, Giubbilare, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 13: L'Imperator nuota in un mar di latte, Nè per letizia sa quel che si faccia.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 26: Il quale, per le allegrezze di tante raccomandazioni e di tanti saluti vostri, e di tant'altri amici che gli ho portati, nuota in un mar di latte, e vi saluta.
Definiz: § XLIV. Parere checchessia latte e miele, vale Parere cosa dolce, gustosa, gradita, Parere una carezza, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 215: Or pensa, che essendo tu da quinci innanzi mia moglie, se tu vorrai tener quelli modi, quello che io farò; per certo, ciò che io ho fatto fino a qui, ti parrà latte e mele; sì che a te stia oggimai, se tu con le provo, ed io co' bastoni e con li spuntoni, se bisognerà.
Definiz: § XLV. Partire dal latte, si disse per lo stesso che Levare dal latte, Slattare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 399: Poichè saranno d'un anno (i puledri), si dee dar loro l'orzo e la crusca infino che saranno lattati, e non si deono dal latte partire anzi i due anni. E mentre che stanno con le madri, si deono alcuna volta toccar con mano, acciocchè non ispaurissero quando fossero dal latte partiti.
Definiz: § XLVI. Saper di latte, vale figuratam. e scherzevolmente, Esser recente, di fresca data. –
Esempio: Grazz. Pros. 366: Io lascerò da parte gli Ebrei,... perciocchè, sendo antichi, senton di muffa anzi che no, e di vieto; nè torrò anche così di poco suggetti e sì moderni esempli, ch'egli abbiano a saper di latte, ma gli addurrò.... nè affatto moderni, nè affatto antichi.
Definiz: § XLVII. Sdegnarsi il latte ad una donna, dicesi quando, per qualsiasi disturbo, il latte non le viene più nella quantità di prima.
Definiz: § XLVIII. Sparire il latte ad alcuna donna, vale Mancarle, per subita indisposizione o per altro motivo, il latte; e dicesi anche delle femmine degli animali. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 279: E gli asini sì docili, sì buoni, Far gl'insubordinati! e petulanti! Se le lor madri san cose siffatte, Pericol v'è che lor sparisca il latte. E se il latte di ciuca sparirà, Che rigenera i giovani d'adesso, Si posson chiuder le Università (qui in locuz. figur., e per ischerzo).
Definiz: § XLIX. Che si scompagna, o Discompagnato, dal latte, trovasi usato poeticam. per Che è ancor tenero, infantile; parlandosi di lingua, di età, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 73: Con voci ancor non preste Di lingua, che dal latte si scompagne.
Esempio: Speron. Op. 3, 205: Reine alcune, o di re figliole e d'imperadori, di dodici anni e di tredici, per natura delicatissime, e per la etade non ben dal latte discompagnate.